"Senzanima n16 – Maleficio": quando il colore è incantesimo e il tratto evoca il Male

15 Luglio 2025   17:39  

Il sedicesimo volume della saga Senzanima, intitolato Maleficio, conferma ancora una volta l’eccezionale sinergia tra narrazione visiva e testuale che caratterizza l’universo fantasy creato da Luca Enoch e Stefano Vietti. Con i disegni di Ivan Calcaterra e i colori di Paolo Francescutto, questa nuova avventura incarna appieno lo spirito cupo, epico e decadente dell’Erondár, luogo immaginifico segnato da una costante tensione tra forze magiche opposte.

Il disegno: forza dinamica e rigore plastico

Il tratto di Calcaterra è potente, energico e ricco di dettagli. Le anatomie dei personaggi, precise e muscolari, restituiscono un senso di forza e fatica che si adatta perfettamente al contesto narrativo di guerre, incantesimi e oscurità. Le scene d’azione sono costruite con grande senso del movimento, grazie all’uso sapiente delle linee cinetiche e della composizione diagonale delle vignette, che amplificano il dinamismo dei combattimenti.

Particolarmente efficace è la resa delle espressioni facciali: lo sguardo vacuo di creature possedute, i volti tesi dei protagonisti sotto la pressione della minaccia sovrannaturale, il ghigno inquietante di figure magiche o demoniache, restituiscono una tensione costante. L’inquadratura varia con intelligenza tra primi piani emotivi e ampi paesaggi drammatici, capaci di evocare la vastità e l’alienità del mondo magico.

Il colore: un incantesimo narrativo

Il lavoro cromatico di Francescutto rappresenta uno dei punti di forza più evidenti di Maleficio. I colori non sono mai solo ornamentali, ma diventano linguaggio narrativo: gli ambienti oscuri sono resi con toni desaturati, freddi e metallici, che evocano un’atmosfera minacciosa e arcana. In contrasto, le esplosioni magiche e gli incantesimi sono segnati da bagliori caldi, spesso tendenti al viola, al rosso sangue o all’oro: cromatismi che segnalano la potenza e l’ambiguità della magia.

Degno di nota è l’uso del controluce e dei contrasti violenti tra luce e ombra, che accentua l’effetto drammatico di alcune sequenze chiave. L’illuminazione è gestita con cura pittorica, e l’interazione tra colori e ombreggiature suggerisce spesso la presenza invisibile del "maleficio" nel titolo.

Il valore artistico complessivo

La coerenza stilistica tra disegno e colore in Maleficio è impeccabile. Ogni tavola è pensata come un’opera compiuta, con ritmo e impatto visivo che accompagnano il lettore in un’esperienza immersiva. Il tono cupo e apocalittico è tradotto fedelmente dall’estetica, che non cede mai a virtuosismi fini a sé stessi ma rimane funzionale alla costruzione del pathos.

Con questo episodio, la serie Senzanima prosegue nel suo percorso visivo coerente e affascinante, offrendo un esempio raro di equilibrio tra fumetto d’autore e serialità fantasy. Maleficio è un’opera che, al di là della trama, parla anche attraverso le immagini e il colore, raccontando una realtà spezzata, viva e pericolosamente seducente.


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