“Eternity 7” – Rinascere a fumetti tra noir esistenziale e spiritualità pop

14 Luglio 2025   14:34  

Il settimo numero della serie Eternity, intitolato “L’impresa un po’ presuntuosa della resurrezione”, inaugura un nuovo arco narrativo di sei volumi, confermandosi un’opera ibrida tra introspezione esistenziale, satira sociale e riflessione spirituale. Alessandro Bilotta alla sceneggiatura, Sergio Gerasi ai disegni e Adele Matera ai colori costruiscono un’opera dal tono colto e straniante, dove la resurrezione non è solo un evento sovrannaturale, ma una condizione mentale, una sfida simbolica e persino mediatica.

Disegni e stile grafico

I disegni di Sergio Gerasi restituiscono una Roma decadente e post-moderna, dove il sacro e il profano si mescolano in una dimensione sospesa tra cronaca e allucinazione. Le inquadrature, spesso strette sui volti o ampie su interni disadorni e periferici, mettono in risalto la solitudine dei personaggi e la teatralità del loro agire. I tratti sono nervosi, dinamici, capaci di alternare introspezione e ironia con equilibrio. Non manca un uso sapiente della composizione delle tavole: la griglia narrativa è spezzata da inserti metafumettistici (come le sequenze di Falco Blu, il finto western a fumetti letto dai protagonisti), che riflettono il tema della resurrezione come costruzione narrativa.

Colori e resa atmosferica

I colori di Adele Matera, sotto la supervisione di Emiliano Mammucari, contribuiscono in maniera decisiva al tono dell’albo. Le palette virano su tonalità pastello desaturate, quasi polverose, evocando una Roma crepuscolare. L’effetto visivo è di sospensione: la città sembra galleggiare in un eterno tramonto, condizione ideale per riflettere sul senso della vita e della morte. Le scene notturne, illuminate da luci artificiali e neon religiosi, creano un contrasto simbolico tra fede e spettacolarizzazione.

Analisi tematica

Narrativamente, Eternity 7 è densissimo: il protagonista Alceste Santacroce, giornalista di gossip risorto, si muove tra veggenti, ex pornostar e incontri terapeutici, in una capitale che ha perso ogni centro di gravità. Il tono oscilla tra l’apologo filosofico e la commedia amara, con dialoghi brillanti che riflettono su fallimenti affettivi, fede di massa, responsabilità e nevrosi moderne. L’umorismo è costante ma mai superficiale, spesso stridente come un sorriso forzato in un contesto di lutto.

L’inserimento del Falco Blu, fumetto western interno alla narrazione, aggiunge un piano meta-narrativo: le avventure eroiche e morali del personaggio fittizio fanno da controcanto ingenuo e disilluso alle complesse e frammentate identità dei protagonisti reali.

Considerazioni finali

Con questo primo volume del nuovo ciclo, Eternity si conferma una delle produzioni italiane più sofisticate e sperimentali, capace di fondere cultura pop e riflessione esistenziale. Bilotta e Gerasi non si limitano a raccontare una storia, ma esplorano il significato stesso del “raccontarsi” nel tempo della crisi del sé e della fede.

Un fumetto che richiede attenzione, ma che ripaga con stratificazioni di senso, ironia tagliente e un’estetica raffinata.


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