Volta la carta, Monica Triglia con "L'altra faccia della Terra" racconta donne che non hanno voce

04 Ottobre 2012   18:02  

Monica Triglia è giornalista e come tale è partita per i paesi ultimi del mondo, dove alle donne non è consentito nulla, dove sopravvivere è la ncessità primaria e un diritto non sempre garantito.

Monica, caporedattore centrale dell'attualità di Donna Moderna, ha scelto di fermare la sua vita, sconvolgere la sua quotidianità per scoprire donne che come lei partono lasciando tutto, per dedicarsi agli altri. Queste donne lo fanno come scelta di vita, lasciano carriere, fidanzati per aiutare le donne nei paesi ultimi del mondo.

Per raccontare quelle storie, delle volontarie di Medici senza Frontiere, Monica decide di raccontare anche le storie di chi da loro viene aiutato. 

E così Monica, ospite della Fiera per l'editoria indipendente Volta la carta, nel  suo "L'altra faccia delle Terra (Mondadori strade blu, 2011) racconta.

Una donna che racconta donne.

Saima, torturata e uccisa dal padre per aver cercato, con il ragazzo che si era scelta, una vita diversa a Karachi. Marie, che dopo aver perso la figlia Laurette nell'epidemia di colera seguita al terremoto di Haiti, ora insegna alle altre donne in una scuola di Medici senza Frontiere come difendersi dall'infezione. Marie Lucie che ha vagato due giorni fra le macerie di Port-au-Prince stringendo a sé la piccola Marianne. Lidia, di Guatemala City, caricata a forza su un'auto e violentata tra la folla in un mercato. Anaya che ha partorito a sessanta miglia da Lampedusa su una carretta del mare in avaria. Jeany e Mercy, infettate dal virus dell'HIV in Malawi, che si curano e continuano a sperare. Sono solo alcune delle storie al femminile che Monica Triglia ha raccolto nei centri di Medici senza Frontiere, negli ospedali dove operano i suoi dottori e il suo personale. Racconti di donne senza volto, su cui i riflettori non si accendono mai, donne ferite, violate, emarginate. Ma anche di donne che, un giorno della loro vita, hanno preso una decisione esaltante e difficile al tempo stesso, quella di entrare a far parte di MSF.

Monica racconta in un libro diviso in capitoli con titolo e sottotitolo: Pakistan, Non giudicare; Haiti, là dove il tempo non passa, Guatemala, Non è un Paese per donne, Lampedusa, L'isola della speranza, Malawi, Il caldo cuore del cuore.

"E il primo sottotitolo è la prima cosa che ho imparato dalle volontarie di Medici senza frontiere, a non giudicare. Non è facile, ma è davvero importante."

Un libro importante, intenso, che senza giudicare racconta la vita.

Alle donne dimenticate Monica Triglia ha regalato una voce: attraverso le testimonianze raccolte in Pakistan, Haiti, Guatemala, Lampedusa, Malawi, ci fa scoprire un mondo lontano ma di grande impatto emotivo, e ci dice, una volta di più, che se si vuole dare una speranza di futuro e di sviluppo a un Paese in difficoltà, si deve partire dalla donna.

intervista e articolo Barbara Bologna

immagini e montaggio Marialaura Carducci


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