The Artist: la nostalgia del passato e il fascino dell’innovazione

La recensione del film

31 Gennaio 2012   20:56  

Regia: Michel Haznavicius

Cast: Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller

Genere: Drammatico

Durata: 100 minuti

Voto: OOOO

 

Un film muto in bianco e nero nell’era del 3D: chi avrebbe mai scommesso su questo progetto?

Di certo Michel Hazanavicius, regista di The Artist, film evento di questo 2012, osannato dalla critica e candidato a  dieci premi Oscar.

Il film narra la storia di George Valentin (Jean Dujardin), divo del cinema muto all’apice della sua carriera, e del suo declino, professionale ed economico, a causa dell’avvento del sonoro: un omaggio al cinema muto anni ’20, ma non solo.

Mise en abyme della macchina produttiva cinematografica, The Artist  pone l’accento sull’importanza dell’innovazione tecnica in contrasto con la nostalgia per un passato ancora in parte presente.

"Make way for the young" ( largo ai giovani) dice a gran voce Peppy Miller (Bérénice Bejo) promessa diva del cinema sonoro, destinata ben presto a prendere nel cuore dei fan il posto occupato fino ad allora da Valentin. Per uno strano gioco del destino i due "avversari" finiranno per innamorarsi. il rifiuto di convertirsi al sonoro e l’orgoglio smisurato di Valentin lo porteranno, però, all’allontanamento dalla donna amata e all’autodistruzione.  

Unico contatto umano che manterrà sarà quello con  il suo cagnolino (compagno di set e amico fidato), a cui, come dice ironicamente il protagonista in una scena del film, “manca solo la parola”.

Solo la presa di coscienza della necessità del cambiamento, porterà il protagonista a porsi a metà strada tra presente e futuro, abbracciando l’amore e riconquistando la fama perduta, in un crescendo finale emozionante e commovente.

GUARDA IL TRAILER SU YOUTUBE

Maria Rita Graziani


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore