Stop a #UberPop in tutta Italia, esultano i tassisti. @Uber "Viola la concorrenza" #taxilegale #Uber

Il gruppo americano ha quindici giorni di tempo per adeguarsi

27 Maggio 2015   10:30  

UberPop viola la concorrenza, non crea vantaggi alla collettivita' e ha di fatto determinato un 'salto di qualita'' nel fenomeno dell'abusivismo.

Con queste motivazioni il giudice della sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano, Claudio Marangoni, ha disposto il blocco in tutta Italia del servizio fornito via app da Uber.

Il gruppo americano ha quindici giorni di tempo per adeguarsi alle disposizioni della magistratura; nel frattempo, i suoi legali hanno preannunciato che presenteranno appello e, definendo "incomprensibile" l'ordinanza, hanno precisato che UberPop continuera' a essere attivo nelle prossime due settimane sia a Milano, dove e' partito nel maggio scorso, che a Torino, Padova e Genova.

La sentenza di Milano e' una vittoria dei tassisti che, tramite i sindacati e le associazioni di categoria, avevano depositato il ricorso a meta' aprile per ottenere lo stop alla tanto odiata 'app' che permette a chiunque abbia un'auto a quattro porte, 21 anni e la patente di trasformarsi in guidatore professionista (senza licenza).

L'urgenza della decisione e' motivata dall'Expo e dal "crescente successo" di UberPop dal momento che, ha scritto il giudice, "gli effetti pregiudizievoli al settore - ove si attendesse l'esito di una causa di merito - risulterebbero non compiutamente risarcibili in termini esclusivamente pecuniari".

"La mancata soggezione degli autisti UberPop ai costi inerenti al servizio taxi consente l'applicazione di tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico e non praticabili da tassista", si legge ancora nell'ordinanza del Tribunale di Milano, e comporta "un'alterazione dell'adeguatezza del tariffario imposto ai tassisti".

E ancora, UberPop non e' paragonabile al 'car sharing' perche' "l'autista non ha un interesse personale a raggiungere il luogo indicato dall'utente e, in assenza di alcuna richiesta, non darebbe luogo a tale spostamento".

Se i tassisti esultano (da Torino i sindacati fanno sapere che chiederanno un incontro al governo Renzi perche' "lo Stato non continui piu' con la politica dello struzzo" di fronte a Uber che "rappresenta i nuovi barbari"), le associazioni dei consumatori lamentano il "danno enorme per gli utenti" determinato da una sentenza che, commenta il Codacons, "limita la concorrenza e riduce le possibilita' di scelta per i cittadini". Per l'Unione nazionale consumatori, il Tribunale ha fatto "un regalo alla lobby dei tassisti" e il "vuoto normativo" sulla materia "non puo' essere colmato dai giudici".

L'ordinanza di oggi riguarda solo il servizio UberPop, che prima che in Italia era stato portato nelle aule di tribunale in diversi Paesi d'Europa.

Il gruppo Uber, nata nel 2009 a San Francisco e presente in quasi 300 citta' di 58 Paesi del mondo, potra' invece continuare a fornire i servizi di noleggio auto con autisti professionisti.


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