"Step Up 3D", un insulto al cinema

La recensione del film

16 Ottobre 2010   11:24  

Regia: John Chu
Cast: Rick Malambri, Sharni Vinson, Alyson Stoner, Adam G. Sevani, Stephen Boss. Uzimann, Akira Takayama, Harry Shum Jr, Ally Maki, Kylie Goldstein, Christopher Scott, Luis Rosado, Ruby Feliciano, Monique Dupree, Kendra Andrews, Cheryl Alessio, Sonnie Brown, Janelle Cambridge, LaJon Dantzler, Ken Marks, Owen J. Murphy, Jason Etter, Keith Stallworth, Joe Slaughter, Bryan Dechart, Alex Charak, Kristen Kress, Michael Trobiano, Oren Michaeli, Chadd Smith, Britney 'B' Thomas, Terrance Harrison, Jonathan 'Legacy' Perez, Ivan 'Flipz' Velez, Ashlee Nino, Tamara Levinson, Ricardo 'Boogie Frantick' Rodriguez Jr, Carolina Ravassa, Jennifer Van Dyck, Jaime Burgos III
Genere: Musicale
Durata: 107 minuti
Voto: O

Un affiatato gruppo di street dancers, tra cui Luke e Natalie, si alleano con Moose, una matricola dell’Università di New York, e si ritrovano a competere con i migliori ballerini di hip-hop del mondo in un’importante sfida che cambierà per sempre le loro vite.

"Non c'è due senza tre" recita un vecchio adagio che il cinema ha fatto suo da quando la settima arte è diventata (anche) un buisness. Nessun altro motivo, infatti, se non i soldi potevano portare la casa di produzione "Summit Entertainment" a dar vita al terzo episodio di questa saga danzereccia. Il punto di collegamento tra i precedenti episodi e questo è rappresentato dalla presenza dei giovanissimi Adam G. Sevani e Alyson Stoner, tra protagonisti di "Step Up 2", trasferitisi a New York per frequentare l'università.

John Chu, regista che esordì alla regia proprio nel secondo appuntamento della trilogia, aveva il difficile compito di fondere, per la prima volta, il musical con il 3D. Il risultato è un enorme videoclippone zeppo di pop-out (persone o elementi che danno l'impressione di fuori uscire dallo schermo), peraltro realizzati in maniera pessima. Peccato che il concetto di tridimensionalità non sia assolutamente questo, e, anzi, qui le immagini risultano spesso appiatite, colpa di un utlizzo spasmodico del 'green screen' (lo schermo verde degli effetti speciali).

Persino le coreografie sono fin troppo tecnologiche, tanto da renderle spettacolari si ma poco credibili. Saltando a piè pari il discorso sulle interpretazioni (non ce ne è uno all'altezza), "Step Up 3D" non può che essere definito un insulto al cinema, richiamo irresistibile per folle di ragazzine urlanti, in visibilio per il gran bel fisico della new-entry Rick Malambri, sapientemente messo in mostra, ma che niente ha da spartire col mondo della celluloide.
 
Un prodotto adatto al pubblico di "Amici". Certa gente, però, è meglio lasciarla a casa davanti alla tv. In una sala cinematografica sono palesemente fuori dal loro habitat naturale. Pessimo.

Francesco Balzano

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