"Sharm El Sheikh", un cinepanettone dal sapore di mare

La recensione del film

26 Settembre 2010   12:00  

Regia: Ugo Fabrizio Giordani
Cast: Giorgio Panariello, Enrico Brignano, Maurizio Casagrande, Cecilia Dazzi, Michela Quattrociocche,  Laura Torrisi, Hassan Shapi, Fioretta Mari, Gabriele Penteriani, Sergio Muniz, Walter Santillo, Ludovica Bizzaglia, Elena Russo, Daniele La Leggia
Genere: Commedia
Durata: 90 minuti
Voto: O

Fabio Romano è un ottimo venditore di polizze assicurative si trasforma in mediocre mentitore quando rischia di perdere il lavoro e non dice nulla a casa; mamma Franca ha una piccola attività di catering e fa i conti con la precarietà del suo matrimonio, ma non ha il coraggio di dirlo al marito; la figlia Martina è reduce da un’amore finito; mentre Giulia è un’adolescente all’eterna ricerca del suo primo vero amore. A chiudere, c’è Nonna Camilla, la madre di Fabio, vedova, colta, accanita giocatrice d’azzardo. Perde sempre perché quando vince non riesce mai a fermarsi.

Il punto di partenza di "Sharm el Sheikh" è nobile. Vorrebbe, cioè, raccontare un certo tipo di famiglia italiana che, arricchitasi con fatica, non vuole perdere in tempo di crisi i privilegi ottenuti, e per farlo è disposto a mettere da parte qualsiasi valore morale. La resa di tutta questa bella carne messa sul fuoco è pessima.
 
La sceneggiatura, infatti, è priva di spunti interessanti con battute riciclate che, sentite per la millesima volta, fanno sbadigliare anzichè ridere. Gli interpreti sono tutti al di sotto delle loro possibilità, dovendosi abbassare al livello infimo del prodotto. Brignano è il solito bancario fantozziano sfigato ma simpatico; Maurizio Casagrande il più classico degli arrivisti destinato ad una fine ingloriosa e Panariello rifà Naomo con una puntina di satira a Berlusconi (bonaria, naturalmente).
 
Pessimo anche il cast femminile: Cecilia Dazzi è disastrosa ma ancora peggio risultano la coppia di adolescenti Quattrociocche - Bizzaglia, nei panni di due sorelle che definire odiose è far loro un complimento. Persino la brava (di solito) Fioretta Mari si perde nel clichè della nonnina tutto pepe. Ingiudicabile Laura Torrisi, bellissima quanto muta.

"Sharm El Sheikh" vorrebbe entrare nell'Olimpo della vecchia commedia all'italiana, come candidamente ammesso dal regista Ugo Fabrizio Giordani, però il risultato finale è un orrido miscuglio tra un cinepanettone e un film di Moccia (non a caso Michela Quattrociocche, Ludovica Bizzaglia e Daniele La Leggia vengono da lì).

Cita a sproposito il capolavoro di Dino Risi "Una vita difficile" con un impareggiabile Alberto SordiFabio Romano (Enrico Brignano) è un ottimo venditore di polizze assicurative si trasforma in mediocre mentitore quando rischia di perdere il lavoro e non dice nulla a casa; mamma Franca (Cecilia Dazzi) ha una piccola attività di catering e fa i conti con la precarietà del suo matrimonio, ma non ha il coraggio di dirlo al marito; la figlia Martina (Michela Quattrociocche) è reduce da un’amore finito; mentre Giulia (Ludovica Bizzaglia) è un’adolescente all’eterna ricerca del suo primo vero amore. A chiudere, c’è Nonna Camilla (Fioretta Mari), la madre di Fabio, vedova, colta, accanita giocatrice d’azzardo. Perde sempre perché quando vince non riesce mai a fermarsi., ma la sua collocazione ideale è la prima serata di Canale 5. Più fiction che cinema, e di pessima qualità.

Francesco Balzano

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