La Rai è al centro dell'attenzione e non sembra che questa situazione si placherà a breve. Gli ascolti sono in calo e i nuovi conduttori, a seguito di un periodo di rodaggio più lungo del previsto, non sono ancora riusciti a convincere appieno il pubblico. La politica televisiva di Stato è al centro dell'attenzione, con l'opposizione che fa sentire la sua voce.
La situazione rimarrà sotto i riflettori almeno fino alla metà del 2024, quando si terrà il rinnovo del consiglio di amministrazione di Viale Mazzini. A tal proposito, è emersa qualche tensione tra l'amministratore delegato, Roberto Sergio, e il direttore generale, Giampaolo Rossi. Il rapporto tra i due sembra essersi incrinato.
Sergio è un dirigente di lunga data, mentre Rossi è stato scelto dalla premier Meloni e rappresenta l'assegnazione politica al vertice dell'azienda. I due sembrano non avere più una visione comune, o quantomeno questa è diventata meno chiara.
Inoltre, ci sono evidenti cali negli ascolti, soprattutto su Rai2, che è scesa sotto il 2% dopo il picco ottenuto con la gestione di Coletta. I nuovi conduttori stentano a conquistare il pubblico. In particolare, Pino Insegno, con il suo programma "Mercante in Fiera," spesso non supera nemmeno il 2%. Il talk show in prima serata su Rai3, "Avanti Popolo," condotto da Nunzia De Girolamo, non riesce a tenere il passo degli altri programmi nella stessa fascia oraria, soprattutto il martedì.
Il martedì sera è diventato un momento di grande concorrenza televisiva, con la Champions su Canale5, una fiction su Rai1, e programmi di successo su altre reti. "Avanti Popolo" ha faticato a raggiungere il 2% di share e persino "Pechino Express" su Tv8 ha ottenuto risultati migliori.
La fuga dalla Rai di personaggi legati alla cultura è un altro aspetto rilevante. Non solo i conduttori come Fazio e Berlinguer, ma anche figure come Gramellini e Augias. Va notato che un programma come "Liberi Tutti," trasmesso su Rai2, è stato chiuso in anticipo.
In merito a possibili cambiamenti, Pino Insegno è stato scelto per condurre "L'Eredità" a partire da gennaio, ma ci sono stati problemi con la società produttrice Banijay Italia. La decisione sulla conduzione del programma non è ancora stata presa, ma sembra emergere la possibilità di un ritorno di Flavio Insinna, che aveva già condotto il programma con successo negli anni passati.
Inoltre, c'è da considerare il dibattito sul taglio del canone, che è stato definito un danno per l'azienda e i suoi dipendenti. A novembre, partirà un programma condotto da Salvo Sottile, mentre a gennaio ci sarà un nuovo format condotto da Massimo Giletti.