"Quella casa nel bosco", la paura è tra gli alberi...e in diretta TV

La recensione del film

26 Maggio 2012   14:45  

Cinque amici partono per trascorrere il week-end in un’isolata località di montagna, affacciata su un lago: c’è la coppia che vuole spassarsela, la timida e il secchione palestrato che si piacciono e lo sfigato assuefatto all’alcol e alle droghe. Nella baita però non tutto è rassicurante e lo scantinato nasconde terribili segreti. Il breve soggiorno si trasformerà presto in incubo, in diretta nazionale: ad osservarli e a trasmetterli c’è infatti una troupe di tecnici e programmatori televisivi che fanno del loro massacro uno show. Lo scopo è più grave del pretesto: le vittime devono essere sacrificate agli Dei che altrimenti distruggeranno il mondo.


Sarebbe dovuto uscire in contemporanea con l’affine “Hunger Games”, è stato invece poi posticipato. Affine perché le argomentazioni non sono differenti: il voyeurismo massmediatico, la messa in onda della violenza, l’etica della rappresentazione.


L’horror di Drew Goddard (che l’ha scritto a quattro mani con il Joss Whedon di “Buffy” e “The Avengers”) gioca sui timbri quanto sulle atmosfere, ripropone lo stereotipo meditando sulla ricezione da parte dello spettatore, puntando sullo straniamento. Il risultato è un bizzarro B-movie, rozzo quanto d’effetto, che non perde mai d’occhio l’ironia.


Dei tre atti, in cui si struttura, il migliore è quello centrale: a un tedioso inizio, che emula convenzioni e pratiche di racconto dell’horror giovanile, segue uno sviluppo ricco di trovate, di soluzioni estetiche e metalinguistiche che bazzicano dalle parti del videogame più assortito (di mostri in primis), mentre la (tragi- )commedia del reality (da parte di chi lo produce) si fa sempre più nera.


L’epilogo para-apocalittico, con dèi sadici e anti-trascendentali, è invece più deprimente che pertinente. Chi guarda è lo spettatore, voyeur perverso, sostituto scenico e reale di quello ideale della narrazione: un pubblico cinematografico, che sta al cinema o che è anche cinema?.

Purtroppo la sostanza emoglobinica rischia più volte di prevalere su quella dialettica dei contenuti. Mentre la recitazione è nella media (bassa) del genere: il migliore è lo strafattone Fran Kranz, il peggiore il baritonale Chris Hemsworth, che lavora fin troppo. Una ventina gli addetti al trucco.


Riccardo Balzano

GUARDA IL TRAILER SU YOUTUBE


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore