Paolo Martocchia, “Le perle di Silvi”: L'evoluzione storico-sociale e le mutazioni antropologiche

29 Gennaio 2015   15:54  

Paolo Martocchia nasce a Parma, si laurea in Scienze Politiche e si specializza in Cooperazio­ne allo Sviluppo. Scrittore, giornalista e operatore culturale, studioso e raffinato ama la ricerca storica dei tempi e dei luoghi del territorio in cui vive e con cui si identifica e, pur provenendo da altrove, il suo mondo ha l’epicentro in Silvi tra le colline e il mare.

Ha firmato per molte testate nazionale e dal 2001 ha scritto scrive per il  gruppo editoriale “Il Sole 24 Ore”. E’ un sostenitore della cultura a 360°, ha inoltre collaborato con gli Atenei di Chieti e di Teramo e contribuito alla rinascita della vita culturale a Silvi. Attualmente lavora al quotidiano "La città".

Già autore dei volumi “Come cambia il lavoro: comunicazione, automazione, flessibilità” (IT Roma 2002) e François Mitterrand (Arte della Stampa, Chieti 2007), Variazioni di giudizio (Hatria, Atri 2010) ha dato da poco alle stampe “LE PERLE DI SILVI”, il suo nuovo interessante saggio storiografico della casa editrice Marte che offre un quadro d’insieme di fatti e personaggi di Silvi, incentrato su fonti giornalistiche e bibliografiche e delinea sia l’evoluzione storico-sociale che le mutazioni antropologiche di Silvi un «sito incantato»” .

L’autore racconta la storia della città tra l’arrivo della ferrovia e i giorni nostri ed è dedicata a tutti i cultori e appassionati di abruzzesistica, che ritengono importante la valorizzazione della Cultura della nostra regione. Il testo non solo parla di Silvi, ma anche della nostra regione e dei principali fatti accaduti in Italia dal primo decennio del ‘900 ai giorni nostri.

LA STORIA DI SILVI RACCONTATA DA PAOLO MARTOCCHIA

Paolo Martocchia ripropone  i momenti storici salienti della città: dalla Banda musicale alla prima Casa del Maestro, dall’arrivo di Mafalda di Savoia agli edifici di culto, dalla vocazione marinaresca alle tradizioni gastronomiche, arrivando sino alle memorie popolari e ai personaggi storici che l’hanno resa celebre.

Silvi, che negli anni Settanta veniva definita “la perla dell’Adriatico”, è costituita da due nuclei: la suggestiva parte alta: Silvi Paese dalle caratteristiche arcate di sostegno e dalla Marina una volta dalla finissima e dorata sabbia. Il paese inizia il suo percorso evolutivo e sociale il 17 maggio 1863 nello stesso giorno in cui arriva a Castellammare il primo treno a vapore della Ferrovia Adriatica.

Nel primo decennio del ‘900, l’influenza di Pescara si esercita attraverso Gabriele D’Annunzio e Giacomo Acerbo: mentre l’aeroporto viene affidato al marchese Martinetti Bianchi, Silvi arriva a detenere la prima “Casa del maestro”, la marineria di Silvi si sposta a Pescara, il Prof. Bassani si stabilisce a Silvi dove accorrono centinaia di “bagnanti” nel suo storico stabilimento “Cerrano Sub” vicino alla torre di Cerrano.

L’attento itinerario di Martocchia intende corroborare la tesi che vede in Silvi una città amabile, socialmente attraente, con qualità e caratteristiche che giustificano pienamente un grande e rinnovato orgoglio, anche attraverso l'influenza di Pescara, soprattutto nell'epoca de "La dolce vita" degli anni '70-'80, quando migliaia di pescaresi andavano ad affollare le discoteche di Silvi.

Il saggio ,dalla agevole lettura, tratta anche dell'evoluzione storico-sociale e delle mutazioni antropologiche del territorio silvarolo che ha l’aspetto di un’aristocratica signora a cui il tempo e la decadenza non hanno portato via i tratti genetici della bellezza e quelli eleganti della personalità.

L’opera va a sommarsi a una bibliografia dedicata al suggestivo paese: la “Cronaca e diario del Castello di Silvi” (1932) di Giuseppe de Torres , “Silvi bel suol d'amore” (1992) di Edoardo Famelici e “Silvi, storia folclore turismo” (1970) di Lamberto De Carolis.

La storia ha lasciato tracce dentro e fuori il paese in cui rimangono i connotati di una “bella epoca” dall'arrocco antico di Silvi Paese alle verdi colline fino alle ville superstiti in prossimità del litorale a Silvi Marina, memorie inconfutabili seppur confuse col disordine di una modernità e di una contemporaneità che non sono state e non sono generose con quel «sito incantato» a cui rimanda il libro di Paolo Martocchia.

In mezzo c'è un periodo intenso che ha segnato splendore e decadenza di quella «perla dell'Adriatico» dove le famiglie nobili atriane sfoggiavano le proprie residenze estive, costituendo un tessuto urbano e sociale signorile che si ritrovava al Club Marina, dove la gastronomia si affinava tra i sapori del pescato e dell'agro circostante, dove la fabbrica Saila cresceva facendo conoscere la liquirizia locale in tutto il mondo, dove i turisti italiani e stranieri affollavano l'estate, tra nuovi alberghi e spiagge attrezzate, regate veliche al Circolo Nautico, notti al Kursaal prima e alla Silvanella poi, e dove Mogol trovava ispirazione e scriveva capolavori per Lucio Battisti a Silvi, dove il paroliere passava le vacanze da ragazzo, è ispirata “La canzone del sole” .

“Forse nulla di nuovo o inedito, dice l’autore, senza pretesa di completezza nell’affrontare la storia di un paese che andrebbe rivisitato nella sua interezza in quanto la memoria storica aiuta la formazione di un’identità culturale e la condivisione di valori umani da tramandare ai posteri e soprattutto ci aiuta ad affrontare i nuovi problemi dell’umanità.

Recensione a cura di Elisabetta Mancinelli


Galleria Immagini

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore