La7, Mentana non risponde sui debiti del suo TG, dipendenti in sciopero il 9 maggio

22 Aprile 2014   12:38  

Dopo i nostri articoli sulla crisi dei pagamenti dei fornitori di La7 (fra i quali ci sono centinaia di persone impiegate che anche da un anno non vedono un euro) Enrico Mentana ci ha risposto, ma solo per puntualizzare che lui non "sbafa" le notizie.

Cioè non le prende a sbafo da altre testate giornalistiche.

Mentana non ha capito o ha fatto finta di non capire, ma noi abbiamo ribadito che il problema è di quel nugolo di fornitori d'immagini, di servizi completi che il suo TG La7 utilizza tutti i giorni per confezionare lo spazio d'informazione.

Centinaia di professionisti che non solo non vengono pagati, ma neanche hanno più un interlocutore sicuro cui far valere le proprie ragioni.

La colpa è della spending review di Urbano Cairo che appena entrato nella proprietà ha bloccato tutti i pagamenti, che poi non sono stati più sbloccati.

Anche noi che abbiamo lavorato dal post terremoto fino a qualche mese fa, anche nei giorni di Natale e Pasqua per il TG La7 non veniamo pagati da oltre 12 mesi!

Mentana, però, non risponde a questo, ma solo alla "lesa maestà".

Male, noi continueremo a parlarne per il sacrosanto diritto di chi lavora ad essere pagato.

A tutto questo si uniscono, poi, i dipendenti non giornalisti de La7 che sciopereranno venerdì 9 maggio, giorno in cui vanno in onda tra gli altri Crozza nel Paese delle Meraviglie e Bersaglio mobile, programma di approfondimento politico condotto da Enrico Mentana, che è anche il direttore del telegiornale dell’emittente tv.

L’annuncio dello sciopero, votato venerdì dall’assemblea dei lavoratori, mette quindi a rischio due delle principali trasmissioni del canale tv di Urbano Cairo. Ma la protesta nasce proprio dalle “forti difficoltà riscontrate nel tavolo di trattativa con la proprietà”, secondo gli stessi lavoratori che contestano il “pesante clima d’incertezza presente in azienda, a fronte dei continui sacrifici imposti dalle politiche di risanamento e alla forte riduzione degli investimenti che rischiano di penalizzare i risultati futuri dell’emittente”.

Nei prossimi giorni si riunirà anche l’assemblea dei giornalisti dell’emittente che sono pronti a incrociare anche loro le braccia dopo che durante la settimana il sindacato interno – il Comitato di redazione – aveva invitato l’azienda a “un chiarimento sulle strategie e sulle prospettive future de La7″. Un chiarimento “necessario e indifferibile” anche alla luce “dell’interesse del gruppo Cairo ad acquisire le frequenze tv nazionali del digitale terrestre, “il tutto in assenza di un piano industriale/editoriale”.

Da fonti interne, infatti, pare che molti dei giornalisti dell'emittente siano "appiedati" e senza troupe perchè le poche che ancora lavorano per Cairo non sono sufficienti a coprire tutto il fabbisogno.

Una situazione delicata che il Direttore della testata giornalistica non può e non dovrebbe ignorare.

Questo potrebbe essere sintomo che Mentana conti ben poco alla corte di Cairo oppure che non abbia interesse a veder pagati i suoi collaboratori.


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