La migliore offerta: un giallo sulle relazioni umane

Recensione film

18 Gennaio 2013   13:45  

Regia: Giuseppe Tornatore

Genere: Drammatico, Thriller

Cast:  Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Donald Sutherland, Sylvia Hoeks, Philip Jackson, Dermot Crowley, Liya Kebede

Durata: 124 Min

Voto: 000

 Virgil Oldman (Geoffrey Rush) è un esperto d’arte di grande fama, introverso e riservato, assai noto nel suo ambiente come battitore d’aste. Un giorno viene contattato da Claire Ibetson (Sylvia Hoeks), una ragazza che desidera venga fatta una stima delle opere site nella villa dei suoi genitori, da poco deceduti. Ad ogni incontro fissato la giovane però non si presenta, inventando sempre una nuova scusa. Nasce quindi in Virgil il desiderio di svelare il mistero che si cela dietro tutto ciò: un’impresa questa che cambierà per sempre la sua vita.

 

Per il suo ultimo film Tornatore abbandona la Sicilia, luogo privilegiato di ambientazione di gran parte delle sue opere (Nuovo cinema Paradiso, Malena, Baaria) per una destinazione mitteleuropea non meglio definita. Il racconto drammatico, che ha come tema centrale i rapporti umani e il binomio essenza/apparenza, prende presto le sembianze di un giallo che ruota intorno a una misteriosa ragazza di cui, troppo presto, viene rivelata l’identità.

 

 

Nonostante ciò, il ruolo di questo personaggio resta centrale all’interno del racconto che si sviluppa su due linee parallele destinate a ricongiungersi nell'epilogo: quella inerente il protagonista e Claire e l’altra incentrata sul binomio Virgil/Robert. Quest’ultimo è un tuttofare esperto di meccanica al quale il battitore d'aste si rivolge per sistemare un’automa, i cui pezzi sono celati nella casa di Claire. Man mano che l’automa si forma, parti del personaggio di Claire vengono svelate e Virgil si avvicina sempre più a lei fin quando il mistero non si svela completamente.

 

    

"In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico", questa la chiave di volta dell'ultimo film di Tornatore che riscuote un buon risultato da parte di critica e pubblico e che, pur peccando di eccessivo didascalismo e prolissità, resta uno dei più apprezzati e interessanti film di questa stagione.

di Maria Rita Graziani


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