"La mia vita è uno zoo", la forza di superare il dolore

La recensione del film

15 Giugno 2012   23:41  

Regia: Cameron Crowe
Cast: Matt Damon, Scarlett Johansson, Thomas Haden Church, Patrick Fugit, Elle Fanning, John Michael Higgins, Colin Ford, Maggie Elizabeth Jones, Angus Macfadyen, Nicole Andrews, Erick Chavarria, J. B. Smoove, Alice Marie Crowe
Genere: Drammatico/Commedia
Durata: 124 minuti
Voto: 00 1/2

Dopo aver perso la moglie, Benjamin Mee decide di regalare un nuovo inizio ai suoi due figli. Abbandonato il lavoro di scrittore e giornalista a Los Angeles, si trasferisce in una vecchia casa di campagna con sette ettari di terreno fuori città: nel pacchetto è incluso anche uno zoo chiamato Rosemoor Animal Park, in cui vivono dozzine di animali, curati dalla responsabile del parco Kelly Foster e da un team di custodi scrupolosi. Nonostante la poca esperienza nel campo, Benjamin decide di riaprire lo zoo con l’aiuto della famiglia e della comunità locale.

Cameron Crowe dopo il buon successo di Elisabethtown torna a raccontare le difficoltà della vita di tutti i giorni e questa volta prende spunto da una storia vera di un giornalista che dopo la morte prematura della moglie non riesce a superare il trauma. Crowe analizza il modo di metabolizzare il lutto di ogni componente della famiglia, dalla spensieratezza della figlia più piccolina all'irrequietezza del figlio maggiore.

"La mia vita è uno zoo" è il classico film di formazione dove ogni singolo personaggio si evolve partendo come in questo caso dalla disperazione di una famiglia che ha perso la moglie e la madre per poi riuscire a raggiungere un proprio equilibrio.  Questa evoluzione interna dei componenti della famiglia di Benjamin è la stessa che subisce lo zoo, inizialmente abbandonato a se stesso per la pura sopravvivenza per poi invece riuscire a rinascere e tornare a vivere e sperare.

In tutto il film di Crowe c'è sempre la stessa domanda che ricorre, se mai si può sopportare una perdita, e Matt Damon con il suo personaggio cerca di mettere in mostra tutte le difficoltà le paure e soprattutto la voglia di non dimenticare ma allo stesso tempo la volontà di non lasciarsi andare, ed è proprio la persona che fisicamente non c'è più a dare lo stimolo e la spinta per tornare a vivere e a far rivivere lo zoo da troppo tempo abbandonato.

Sicuramente la storia non è originalissima, un padre vedovo con dei bimbi a carico, ma quello che ha cercato di mettere in risalto Cameron Crowe non è tanto la storia triste di questa famiglia ma che è possibile poter convivere con la sofferenza e non di subirla ma senza mai dimenticare il passato. Nel film, infatti, il personaggio di Matt Damon non vuole assolutamente che i suoi figli dimentichino la propria mamma, ma allo stesso tempo non vuole che la morte posso condizionare in negativo la vita dei suoi bambini.

Cameron Crowe in questo film è riuscito a rendere tutto il cast molto umano, la stessa Scarlett Johansson ha lasciato da parte i suoi soliti ruoli di femme fatale per calarsi in quelli di una ragazza normale forse anche troppo. Ulteriore conferma per la brava Elle Fanning, che migliora in ogni film. Unica pecca in alcuni momenti il voler  puntare troppo sul sentimentale e rischiare di banalizzare tutto.

"La mia vita è uno zoo" è un buon film che infonde un po' di speranza.

Barbara Piergentili

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