In questi ultimi giorni, di ritorno dal Bonelli Point a Milano, mi sono chiesto se quello che ricordavo di due albi epocali per Dylan Dog, il 361, ovvero, “Mater Dolorosa” e il 362 “dopo un lungo silenzio” non fossero la chiave per rileggere le ultime vicissitudini dell’Old Boy (trasformato nel nuovo arrogante ragazzo del n.401 “un nuovo inizio”).
Così dopo aver ricomprato i numeri in oggetto e riletto le storie per rinfrescarmi la memoria sono giunto alle conclusioni che ascolterete (se avrete voglia di darmi fiducia) nel video.
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Col senno di poi è tutto più facile, ma le chiavi di lettura di un numero così possono essere molteplici e credo proprio che dopo Mater Morbi che trattava il triste tema dell’eutanasia e del diritto ad una morte dignitosa, con questo Mater Dolorosa Recchhioni si spinga più verso una sua visione di Dylan Dog e già da lì poteva essere evidente dove sarebbe andato a parare qualche anno dopo.
In tutto questo “dopo un lungo silenzio”, il ritorno di Sclavi, viene letto come un addio doloroso, ma necessario per continuare la propria vita e quella del suo personaggio più celebre.
Spero che il mio ragionamento, forse troppo fantasioso, non vi infastidisca e che possa generare una bella discussione qui giù nei commenti.