Equo Compenso, la Tassa Esplode con il Ministro, di Sinistra, Dario Franceschini

23 Giugno 2014   15:33  

Sembra assurdo ma il balzello che nel 2009 ha fatto lievitare di poco i prezzi di smartphone, tablet, memorie ed hard disk (e di prodotti correlati come PC o notebook o altri derivati .ndr) è stata rivista dal neo Ministro Dario Franceschini, ma non in basso come pure mezza Europa sta facendo, ma in alto.

Un aumento verticale e per molti ingiustificato dell' "Equo Compenso" la tassa, imposta dalla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) e che quest'ultima giustifica per compensare i mancati introiti della vendita discografica a causa della pirateria.

Nello specifico dovrebbero essere i produttori a farsi carico della tassa, ma come ben sappiamo da sempre la rigirano sui consumatori. Se prima sui tablet e smartphone gravava rispettivamente con 1,90 euro e 0,90 euro, adesso si parla di un minimo di 3 euro se la memoria è di 8 GB fino a un massimo di 4,80 euro oltre i 32 GB. Previste anche 0,36 euro per le memory card con 4 GB di capacità (in Francia sono 0,32 euro e in Germania 0,91), 0,20 euro per i dvd (in Francia sono 0,90 euro), eccetera.

Purtroppo Questi aumento non sono giustificati per molti motivi, il primo è che in Italia la pirateria dei film e dei CD è sempre più bassa anche "grazie" a servizi legali e collaterali come Spotify e Deezer per la musica ed alle offerte Sky e Mediaset Premium per i film.

Un trend confermato anche da un'indagine ad hoc confezionata dall'ex Ministro alla Cultura Bray e mai reso pubblico che metterebbe nero su bianco proprio questa netta inversione di tendenza, elemento che avrebbe reso vano l'intervento del legislatore per innalzare i prezzi.

Dal canto suo la SIAE è sicura di incassare 200 milioni di euro, ben 120 in più di prima e promette che li utilizzerà per promuovere gli artisti emergenti.

La rivista Altroconsumo ha deciso di ricorrere al TAR del Lazio per bloccare l'aumento dell'equo compenso. "Gli aumenti non sono giustificati né dai dati di utilizzo di dispositivi mobili in Italia, scenario in evoluzione stabile, né da un semplice e forzato confronto con quanto accade in Francia e Germania: la misura è anacronistica, già minoritaria in Europa - in Spagna è stata abolita di recente - dove sta scomparendo di pari passo con l'evoluzione dei modelli di business e di condivisione dei contenuti online", si legge nella nota.

"Per Altroconsumo gli aumenti sono illogici e la tassa è iniqua; se ne chiede l'abolizione attraverso la petizione sul proprio sito, che ha già raggiunto i 20.000 sottoscrittori  e sulla piattaforma change.org, dove hanno aderito in 60.000".

"La misura è minoritaria in Europa; l’Italia si sta spingendo nella direzione sbagliata, in controtendenza: la Spagna ha abolito l'equo compenso, per evitare di penalizzare la propria economia digitale e cercare di guardare al futuro. Un tema che si pensava caro al Governo Renzi, anche in vista del semestre italiano di presidenza europea: da mesi sulla riforma della Direttiva sul Copyright si è aperta una discussione a livello internazionale sulla revisione dell'equo compenso per copia privata, considerato da più parti un meccanismo rozzo ed obsoleto. Al contrario, il decreto è a sfavore della modernizzazione e dell'innovazione del Paese e ha aumentato le tariffe nonostante tutti gli indicatori deponessero a favore di una riduzione".

"Il ministero per i Beni culturali aveva commissionato un’indagine ad hoc sulle abitudini dei consumatori per verificare se davvero le copie private di opere musicali e cinematografiche fossero cresciute negli ultimi tre anni tanto da legittimare un aumento verticale dell’equo compenso, come pretendeva la Siae, beneficiaria della tassa. I risultati di tale indagine, per lungo tempo non resi pubblici dal nuovo ministro Franceschini, erano chiare: solo il 13% dei consumatori infatti fa effettivamente copie private e di questi solo un terzo usa smartphone e tablet".

"Se aggiornamento dell’equo compenso doveva esserci, avrebbe dovuto essere al ribasso, con una riduzione delle tariffe".


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