Crimini e corruzione per Russel Crowe

La recensione di "State of Play"

07 Maggio 2009   13:16  

Regia: Kevin MacDonald
Cast: Russel Crowe, Ben Affleck, Rachel McAdams, Robin Wright Penn, Helen Mirren
Voto: OOO


Cal McAffrey, esperto reporter di Washington molto determinato e concentrato solo sul suo lavoro, si trova nel bel mezzo di un losco affare che coinvolge le figure politiche e imprenditoriali più importanti d’America. Stephen Collins, è un giovane politico di successo atteso da un raggiante futuro, fin quando la sua bellissima assistente rimane uccisa in circostanze misteriose. Verranno a galla torbide relazioni tenute segrete tra il bel parlamentare e la sua segretaria, che mineranno il matrimonio e la reputazione del giovane. Cal e Stephen sono amici di vecchia data, e così il giornalista intraprenderà una fitta campagna di controinformazione contro la diffamazione del suo compare.
Kevin MacDonald è regista esperto nel realizzare film che indagano sulla società occidentale odierna, pronta a sporcarsi fino a fare schifo quando in ballo ci sono potere e soldi. Lo aveva già dimostrato con “L’ultimo re di Scozia”, film che valse l’Oscar a Forest Whitaker come miglior attore, e si conferma con questo “State of Play”. La pellicola è ben costruita, con una sceneggiatura solida (firmata da Matthew Michael Carnahan, Tony Gilroy e Billy Ray) che descrive con precisione, ma a volte con troppi garbugli, una storia avvincente dal primo all’ultimo minuto.
Buona la prova di Russel Crowe, abile nel calarsi nei panni di un giornalista (molto più simile ad uno sbirro che ad un reporter), che a bordo della sua macchina scassata si incunea nelle sfere corrotte dell’alta società. Da sottolineare l’interpretazione della brava Rachel McAdams, giovane collega di Cal con le ossa ancora da farsi, ma molto determinata. Autentiche perle, poi, sono le scene con Helen Mirren che, pur limitandosi ad una semplice partecipazione, non manca di far brillare il suo talento di prima attrice. Infine, la dolente nota continua ad essere quel Ben Affleck, sopravvalutato come attore, ma valido dietro la macchina da presa.
State of Play centra il bersaglio, appassionando lo spettatore, che segue curioso la vicenda ma non si immedesima in nessuno dei protagonisti. Bello, ma freddo come un buon articolo di cronaca.

Francesco Balzano

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