Cani nelle buste di cellophane, choc a Caserta: "Gente senza scrupoli"

09 Marzo 2015   05:01  

Al «Foof», il museo del cane di Mondragone, il giorno dopo il tentativo di furto dei cani dell'allevamento è quello della rabbia e dello sconforto.

«Davanti a simili atti criminali, ti crolla il mondo addosso. Si spegne ogni speranza. Pensi, ecco, qui non cambierà mai nulla. Subentra l'amarezza. Ti viene la voglia di mollare tutto. Ti chiedi, ma chi me lo fa fare ad investire denaro, tempo, energie ed essere ripagato in questa maniera».

Per un po' ha perso il sorriso e l'irrefrenabile voglia di fare che sono invece da sempre i suoi tratti distintivi.

Gino Pellegrino, ideatore e proprietario di una struttura unica del proprio genere in Italia, e tra le poche in Europa è stato avvisato dai suoi collaboratori di quanto stava accadendo la sera tra venerdì e sabato scorso.

Dei trentuno cagnolini prelevati dai loro box da due malviventi, dell'arrivo dei carabinieri, delle successive ricerche e del loro fermo.

Si è precipitato sul posto, alla periferia di Mondragone.

Col cuore in gola e la mente affollata da mille, cattivi, pensieri.

«È stato un momento di sconforto. Non sapevo ancora il numero dei cani. Mi hanno avvertito al telefono i miei collaboratori e mi hanno detto solo di correre perché tanti cani erano stati rubati. Il primo pensiero è stato per il destino di questi animali. Temevo potessero far loro del male, farli soffrire o peggio avvelenarli».


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