Bastardi senza gloria e le altre uscite della settimana

Le recensioni dei film

10 Ottobre 2009   12:43  

Bastardi senza gloria

Regia: Quentin Tarantino
Cast: Brad Pitt, Eli Roth, Michael Fassbender, Christoph Waltz, Diane Kruger
Genere: Azione
Durata: 160 minuti
Voto: OOOO

In una Francia occupata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, un gruppo di americani-ebrei conosciuto come i "Bastardi" sono scelti per portare paura nel terzo Reich tagliando lo scalpo e uccidendo i nazisti.
Me lo avessero detto qualche tempo fa, non ci avrei creduto: Tarantino fà un film sulla Seconda Guerra Mondiale. Mai genere fu tanto lontano da lui e dal suo percorso artistico, eppure è riuscito a renderlo proprio, con quello stile inconfondibile che tanto piace agli spettatori di tutto il mondo. Già, perchè lui è un 'regista universale', come ama definirsi, di una categoria non riconducibile a nessuna regione del globo. C'è un pò di cinema tedesco, ma non disdegna neanche quello francese e un pizzico di 'maccheroni kombat' all'italiana.
Tarantino, dopo Kill Bill, offre una nuova lezione di stile e mostra a tutti come rimanere fedeli a sè stessi pur andando in sentieri sconosciuti. Tiene costante quel tono grottesco, presente in tutti i suoi film, trasformando l'orrore della violenza in risate di grana grossa. Dialoghi serrati e lunghissmi, anche questa per lui non è una novità, eppure riesce a non essere mai pesante. Non uno sbadiglio, questa pellicola non cede mai spazio alla noia. Due ore di puro intrattenimento, con la storia messa da parte. Qualche purista potrebbe storcere il naso, in fondo quando mai Hitler è morto in una sala cinematografica? Ma il bello sta proprio qui, perchè su quell'enorme telo bianco che è lo schermo, ogni volta si compie una magia dove gli eventi non sono determinati dai libri scolastici, ma dai personaggi creati dalla fantasia del regista.
In fondo, Tarantino ci chiede solo questo: spegnere il cervello per un pò e pensare solo a divertirci. Ogni tanto non è male.

La ragazza che giocava con il fuoco

Regia: Daniel Alfredson
Cast: Michael Nyqvist, Noomi Rapace
Genere: Thriller
Durata: 129 minuti
Voto: OOO

Due giornalisti della rivista Millenium vengono brutalmente assassinati proprio quando stanno per pubblicare clamorose rivelazioni sul mercato del sesso in Svezia. E sull’arma del delitto ci sono le impronte di Lisbeth Salander (Noomi Rapace), una ragazza che ha alle spalle una storia di comportamenti violenti, considerata pericolosa. Ora Lisbeth è ricercata. Ma sembra che nessuno riesca a trovarla.
Secondo capitolo della saga di Millenium con gli stessi pregi e difetti del primo. Buona la costruzione della sceneggiatura, distaccata, intelligentemente dal romanzo di Stieg Larsson. Impossibile, infatti, poter arrivare ai livelli del libro, ma questo è un difetto di qualsiasi trasposizione cinematografica di opere letterarie. Ecco, allora, che Jonas Frykberg, autore della sceneggiatura, preferisce creare un progetto parallelo, prendendo soltanto spunto dalle avventure scritte del giornalista Mikael Blomqvist, per dar vita ad un thriller comunque avvincente, anche se con tutti i canoni del cinema nord-europeo. La ragazza che giocava con il fuoco è come una puntata di Derrick: scarna di colpi di scena, con molti punti di riflessione e sempre gradevole da seguire. Deve piacere il genere, dunque, e chi si aspetta una pellicola all'altezza del romanzo rimarrà puntualmente deluso.
Se, però, consideriamo il lungometraggio come un'operazione a sè stante, non potremo di certo dire che sia fatta male. Noomi Rapace e Michael Nyqvist si confermano all'altezza della situazione ed il regista Daniel Alfredson tiene bene in mano le redini della storia. Un film, insomma, specchio della mentalità nordica: senza troppi fronzoli o virtuosismi, fa il suo dovere e centra dritto il suo obiettivo. Convincente.

 

Un amore all'improvviso

Regia: Robert Schwentke
Cast: Rachel McAdams, Eric Bana
Genere: Sentimentale
Durata: 112 minuti
Voto: OOO

Clare è da sempre innamorata di Henry ed è convinta che loro due siano destinati a stare sempre insieme - anche se non sa mai quando
verranno separati. Infatti, Henry viaggia nel tempo per via di un'anomalia genetica che lo conduce in epoche diverse, trascinandolo avanti e indietro negli anni senza controllo. Nonostante il fatto che i viaggi di Henry li dividano senza preavviso e che non sappiano mai quando si ritroveranno, Clare cerca disperatamente di costruirsi una vita normale con il suo unico, vero amore.
Robert Schwentke, autore del thriller Flightplan, cambia genere e si butta sul romantico con questo Un amore all'improvviso. Furbescamente si fa accompagnare dalla sceneggiatura di un maestro del genere come Bruce Joel Rubin (Ghost), il quale sa come arrivare al cuore, e si vede. Tutto qui sembvra voler spingere alla lacrima lo spettatore, il quale comincia ad avere perdite dagli occhi dopo i primi minuti. Attenzione, però, perchè l'inizio vi farà capire come non vi troviate davanti al solito, noiossissimo, film tutto cuoricini e buoni sentimenti. Tenendosi accuratamente lontano dalla tradizione blockbusteriana, Schwentke preferisce seguire la strada battuta da film indie come La casa sul lago del tempo. E', comunque, un prodotto di genere con tutti i difetti che questo comporta, a volte forzato, troppo angosciante e furbetto nel suo modo di attrarre. Ha, però, un pregio: parla di banalità in maniera non convenzionale. Tutto sommato, riuscito.

Francesco Balzano

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