“Una famiglia perfetta”: buona la prima per Genovese

Recensione film

04 Dicembre 2012   18:27  


Regia: Paolo Genovese

Cast: Sergio Castellitto, Marco Giallini, Claudia Gerini, Francesca Neri, Carolina Crescentini, Eugenia Costantini, Ilaria Occhini, Romuald Klos, Paolo Calabresi, Maurizio Mattioli, Sergio Fiorentini, Eugenio Franceschini, Giacomo Nasta, Lorenzo Zurzolo

Genere: Commedia

Durata: 120 Min

Voto: 000 ½

Leone (Sergio Castellitto) è un uomo di mezza età, benestante, che vive in una bella e curata villa di campagna a Todi. Ciò di cui avverte la mancanza è però una famiglia con la quale passare il Natale; e allora perché non “affittarne” una?

Leone decide, quindi, di scritturare una compagnia di attori perché interpretino i suoi parenti durante le ore della vigilia. Se riusciranno a non commettere errori, rispettando il copione preparato appositamente dal loro committente, questi riceveranno un lauto compenso, altrimenti non verranno pagati. Dopo alcune piccole iniziali difficoltà, tutto sembra andare per il meglio, finché l'incontro della famiglia con personaggi esterni alla farsa natalizia non rischia di mandare tutto all'aria.

 

Commedia pirandelliana sulla rappresentazione/essenza del Natale (e dell'Io) , “Una famiglia perfetta” non può non richiamare alla mente i “Sei personaggi in cerca d'autore” del grande scrittore siciliano. In questo caso il ruolo del capocomico è affidato a Fortunato, fratello di Leone nel copione natalizio. Interpretato da uno spassoso Marco Giallini, l'attore farà di tutto per fare in modo che la recita vada a buon fine, assecondando anche le simpatie che Leone sembra mostrare nei confronti della sua compagna. Quest'ultima, interpretata da Claudia Gerini, è infatti la moglie di Leone nel suo copione: facile immaginare come tutto questo possa creare scompiglio.

           

Tra malintesi e scambi di ruolo il film scorre veloce e leggero. A fare da bastian contrario, riportandoci alla realtà, c'è però Leone che, cinico e a tratti burbero, si diverte a mettere in difficoltà la compagnia con trabocchetti quantomeno scorretti, per dimostrare, a se stesso e agli altri, che la famiglia è solo una grande scocciatura. Quale occasione migliore del Natale, dunque, per mettere in azione il suo piano?

 

Farsa delle farse, il Natale diventa spesso un dovere, una consuetudine obbligata di cui molti vorrebbero fare a meno, ma a cui, spesso, non hanno la forza di rinunciare. Tra riunioni di famiglia e regali obbligatori, questo resta però il momento più intimo dell'anno, nel quale si riflette sugli errori commessi e si cerca la vicinanza delle persone più care.

Il film di Genovese non poteva prescindere, quindi, da un finale consolatorio, che però non va a inficiare il giudizio globale sul film stesso: una commedia ben strutturata, divertente e che non scade nella volgarità gratuita, caso abbastanza raro nel cinema italiano contemporaneo.

di Maria Rita Graziani

 


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