Anna Karenina: trasposizione teatrale del romanzo di Tolstoj

Recensione film

06 Marzo 2013   18:29  

Genere: Drammatico

Regia: Joe Wright 

Cast: Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly Macdonald, Matthew Macfadyen, Emily Watson, Olivia Williams, Holliday Grainger, Domhnall Gleeson, Ruth Wilson, Alicia Vikander, Michelle Dockery

Durata: 130 min

Voto: 00 1/2

Corre l'anno 1874 e Anna (Keira Knightley) ha tutto ciò che potrebbe desiderare: è una bella e giovane donna dalla posizione sociale invidiabile, è sposata con Karenin (Jude Law), un ufficiale governativo che la ama e la rispetta sopra ogni cosa, e ha un figlio che adora. Costretta a lasciare Pietroburgo per andare a trovare suo fratello a Mosca, al suo arrivo alla stazione incontra l'ufficiale di cavalleria Vronsky (Aaron Johnson). Tra i due scatta un colpo di fulmine che li condurrà a sfidare tutti e tutto per salvare il loro amore.

 

Joe Wright (regista del film) non è nuovo agli adattamenti in costume (Orgoglio e pregiudizio, Espiazione) ma con Anna Karenina ha deciso di rinnovarsi e per farlo ha letteralmente trasportato i personaggi del romanzo di Lev Tolstoj all'interno di un enorme teatro in movimento. Ed è proprio il movimento ciò che più caratterizza questa ennesima versione cinematografica di Anna Karenina: dalla scena del ballo “compromettente” tra i due amanti, allo scivolare delle scenografie che seguono una melodia interna alla storia stessa.

 

Una scelta azzardata quella di realizzare l'intero film in interni, che però è anche forse ciò che maggiormente colpisce e affascina del film: sfarzose scenografie, coreografie corali e una colonna sonora per cui l'italiano Dario Marianelli ha sfiorato il secondo Oscar. Chapeau anche per i costumi realizzati da Jacqueline Duran, alla terza collaborazione con Wright: un mix tra '800 e '900 che sembra incarnare emozioni e sentimenti dei personaggi.

 

Per ciò che riguarda il cast, ottima prova per il sempre bravo Jude Law, che sveste i panni del bello e dannato per interpretare un uomo dalla grande integrità e estrema compostezza. Meno bravi i due amanti, che nel loro andirivieni emozionali perdono d'intensità e non riescono a comunicare allo spettatore il grande amore tanto decantato, rallentando e appesantendo lo scorrere della narrazione.

di Maria Rita Graziani


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