"Il Cecchino": esordio francese deludente per Michele Placido

14 Maggio 2013   16:24  

Genere: Drammatico, Poliziesco

Regia: Michele Placido

Cast: Daniel Auteuil, Mathieu Kassovitz, Olivier Gourmet, Francis Renaud, Nicolas Briançon, Jerome Pouly, Luca Argentero, Violante Placido, Michele Placido

Voto: 0 1/2

Il comandate della polizia di Parigi, Mattei (Daniel Auteuil), sta conducendo un'indagine per incastrare una banda di rapinatori di banche. Arrivato molto vicino al suo obiettivo, durante una retata, l'uomo vede eliminare la sua squadra da un cecchino (Mathieu Kassovitz), posto sulla cima di un palazzo. Uno dei malviventi resta ferito e la banda è costretta a chiedere rifugio e aiuto a un medico loro conoscente.
 Nel frattempo Mattei inizia una caccia all'uomo, che lo porterà a scoprire il sottile filo, che lega lui al cecchino, da lui tanto odiato..

Michele Placido torna al genere che più lo rappresenta, con un poliziesco ambientato completamente a Parigi: un polar scritto da Cédric Melon e Denis Brusseaux, i cui interpreti sono volti molto noti in terra francese.

Premesse più che buone, per ciò che Placido stesso ha dichiarato voleva essere il suo "Romanzo criminale francese". Non è però bastata la presenza di Daniel Auteuil e Mathieu Kassovitz per riuscire nell'impresa di trasformare un'opera dalla struttura "arronzata" e per nulla complessa, in un poliziesco coinvolgente e carico di pathos.

E' questa una storia dai toni scuri, in cui il bianco e nero adottato dovrebbe rappresentare lo stato d'animo dei protagonisti, entrambi sengnati da un lutto che ha cambiato le loro vite; ciò che dovrebbe essere il centro catalizzatore da cui nasce la forza propulsiva e motrice dell'intero plot, resta invece abbandonato a se stesso: la cicatrice che Mattei e Kaminski portano con sè, viene distrattamente resa nota allo spettatore, senza che ne venga indagata la profondità e il dolore che ha generato nei loro portatori.

Così gli omicidi, gli stupri, il sangue mostrato in maniera tanto ravvicinata, si trasformano in immagini fisse di cronaca nera giornalistica, che generano quasi indifferenza.

In una storia in cui gli interpreti non sono affatto convincenti (fatta eccezione, forse, solo per Violante Placido, il cui doppiaggio lascia però molto a desiderare), dove quasi tutto è svelato (o è facilmente intuibile) mano a mano che ci si avvicina all'epilogo, è davvero difficile riuscire a trovare qualcosa di convincente. Davvero un peccato per Michele Placido che, con ciò che aveva a disposizione, non poteva che realizzare nulla più di una puntata "alla francese" di una serie poliziesca italiana per la tv.

di Maria Rita Graziani

 

 


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